Consigli utili per organizzare una vacanza a Paluzza nella Valle del But
Paluzza è l’ultimo fiero baluardo italiano della Valle del But, prima di sconfinare nella vicina Austria. Un esempio lampante della forza e delle qualità dell’intera Carnia, che fiera ricorda le gesta dei suoi abitanti mostrando le cicatrici di due Guerre Mondiali.
Paluzza, tra storia, arte e natura
La storia di Paluzza ne svela la natura fortemente commerciale, grazie alla posizione strategica in cui risiede, trovandosi infatti in un punto chiave della via Julia Augusta, via di collegamento principale tra Aquilea e Austria. Posizione strategica che oggi diventa fondamentale anche dal punto di vista turistico, dal momento che essa è vicina a una moltitudine di catene montuose, non dista molto dal mare e si trova praticamente a ridosso del confine.
Paluzza racchiude in sé bellezze di varia natura: dai laghi in quota alle alte vette, dai semplici sentieri fino alle escursioni più difficili. Dalle malghe vecchia maniera, in cui verde e montagna sono gli unici protagonisti, ai boschi di pecceti e faggeti, che Giosuè Carducci ha vissuto con emozione durante i suoi soggiorni andando poi a decantarne la magnificenza nelle sue liriche.
Dove alloggiare a Paluzza – Albergo Diffuso La Marmote
Per vivere al meglio Paluzza e il suo territorio, la scelta dell’alloggio deve per forza ricadere sull’Albergo Diffuso La Marmote. È il più giovane della zona, essendo nato nel 2014 e il suo obiettivo è quello di far diventare gli ospiti parte attiva della comunità, portandoli a stretto contatto con la vita e le dinamiche del paese. Un paese che mostra la semplicità delle proprie bellezze e che con naturalezza le offre ai visitatori, senza inquinarle con servizi superflui o “truccarle” per nasconderne anche la più lieve imperfezione.
Ed è per questo che gli alloggi dell’Albergo Diffuso La Marmote (cos’è un albergo diffuso?) altro non sono che vecchi stavoli e costruzioni rurali che, sebbene ristrutturate per renderle adeguate al turismo, hanno mantenuto le loro connotazioni caratteristiche, andando ad inserirsi con discrezione e armonia nel contesto in cui sono ubicati.
Caratteristiche dell’Albergo Diffuso La Marmote di Paluzza
Si tratta di 23 alloggi, diversi tra loro ma ugualmente meritevoli e, oltre a Paluzza, sono dislocati in altri borghi del comune quali Naunina, Casteons e Cleulis. Rispondono alle esigenze di ogni tipologia di ospite: dalla coppia giovane e dinamica, a quella che cerca più intimità e pace, dalla famiglia numerosa agli irrinunciabili dello scii, da coloro che sono alla ricerca di una vacanza storica sulle tracce della grande guerra agli amanti dei borghi e delle abitazioni caratteristiche.
La reception è unica e si trova nel centro del Paese. Gli amici della reception vi sapranno indicare tutte le migliori esperienze da provare, proponendo anche ove ne aveste bisogno il servizio del Ristorante diffuso, con la formula mezza pensione ma anche con quella pensione completa. Di grande importanza è anche la tessera sconto 10% fornita dal personale e valevole presso una molteplicità di attività del Borgo: ristoranti, negozi, servizi e così via.
Struttura Cleve – Appartamento Nocent
La struttura Cleve (appartamento Da Nocent) è quella in cui noi abbiamo alloggiato. Completa di tutto: una camera matrimoniale con un letto rialzato e un piccolo terrazzino, una camera letto secondaria, per i bimbi o per gli amici, bagno, cucina completa accessoriata di ogni utile elettrodomestico e divano in cui riposarsi nei post escursioni.
La palazzina che la ospita si trova proprio in centro a Paluzza ed era un vecchio fienile dell’800 la cui funzione è rimasta tale per più di un secolo. La posizione è strategica, a due passi dal centro, vicino ad un alimentari e all’ampio parcheggio lungo fiume.
Cosa fare e vedere a Paluzza
1. Escursione fino a Malga Pramosio e Lago Avostanis
Sicuramente una delle escursioni più panoramiche della zona. Vi consigliamo di parcheggiare l’auto all’ingresso della Foresta di Pramosio e iniziare da lì la vostra camminata in salita fino alla Malga.
Dopo circa due ore, usciti dalla foresta, vi si aprirà davanti lo spettacolo della zona di Pramosio. Un vero e proprio palcoscenico in cui la natura esibirà davanti ai vostri occhi tutte le sue più incantevoli doti. A questo punto, dopo una breve pausa presso il ristorante, potrete proseguire verso varie destinazioni tra cui Lago Dimon, Creta di Timau o i sentieri della grande guerra per i più allenati. Quella che però vi consigliamo è quella che, proseguendo dal ristorante della malga, vi porterà in circa un’ora fino al Lago Avostanis.
Noi abbiamo avuto il piacere di essere accompagnati da due ragazzi del posto, per conto dell’Albergo Diffuso La Marmote. Questo ci ha dato l’opportunità di godere dei loro racconti e di apprendere aneddoti e curiosità legate al territorio.
Eccidio di Malga Pramosio
Su tutti, il fatto storico che più ci ha colpito è proprio quello legato all’eccidio di Malga Pramosio: nei giorni del 21 e 22 luglio 1944 dei soldati SS travestiti da partigiani scesero dal vecchio confine con l’Austria, si fermarono a mangiare proprio sulla Malga per poi iniziare a massacrare i civili che incontrarono sul proprio cammino.
2. Museo “La Zona Carnia nella Grande Guerra” di Timau
Luca, che gestisce il museo da ormai tantissimi anni e che in prima persona si occupa di tutto ciò che ad esso ruota attorno, ci ha detto una frase che ci ha colpito molto: “questo è il primo museo creato dalla gente per la gente, per far sì che nessuno si dimentichi mai del valore enorme del sacrificio compiuto da chi ha dato la propria vita per difendere la propria terra”.
Ed è questa infatti la linea che Lindo Unfer, fondatore del museo, ha seguito nella creazione e nella crescita del museo.
Il ruolo delle portatrici carniche
Delle figure purtroppo di cui si parla troppo poco, le portatrici carniche furono tutte quelle donne che nel corso della Prima Guerra Mondiale operarono, lungo il fronte della Carnia, trasportando rifornimenti e munizioni (con un peso che poteva arrivare anche a 35-40 kg) fino alle prime linee italiane.
3. Arrampicata
La zona del Passo di Monte Croce Carnico offre diverse pareti naturali di difficoltà variabili, mentre se si cerca qualcosa di veramente suggestivo non si deve far altro che raggiungere il Lago Avostanis (seguendo il percorso di cui prima) armati di attrezzatura: proprio sopra il lago si erge una falesia molto ambita dagli amanti del settore, grazie allo spettacolo che regala a chi la affronta.
4. Sci di Fondo e Mountain Bike
A seconda della stagione, la zona dei laghetti di Timau ospita lunghi percorsi da affrontare per l’appunto con gli scii, sulle orme dei campioni mondiali olimpici Manuela e Giorgio Di Centa, o con le mountain bike, lungo gli sterrati che alternano tratti pianeggianti e saliscendi adiacenti al torrente But. Un autentico tuffo all’interno della natura più genuina.
Dove mangiare a Paluzza e dintorni
Abbiamo avuto il piacere di pranzare all’Albergo Ristorante Italia in centro a Paluzza.
Abbiamo gustato dei piatti davvero molto tipici come la pasta al ragù di cervo.
O ancora lo spezzatino di cervo, accompagnato con funghi e la tipica polenta del posto. Non la solita polenta liquida a cui siete abituati, bensì più dura. Una tradizione nata per sfamare i boscaioli a cui serviva qualcosa di sostanzioso e pratico da mangiare con le mani.
Per la cena la scelta è ricaduta sul Ristorante da Otto a Timau ed è in assoluto un posto che consigliamo. Un ristorante davvero molto piacevole, arredato con gusto e un personale davvero gentile e amichevole, sempre pronti a consigliarvi i piatti migliori. Il nostro suggerimento è infatti quello di lasciarvi guidare da loro nella scelta dei piatti.
Personalmente vi consigliamo i Cjarsons e l’antipasto misto della casa. Delle vere prelibatezze.
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Progetto in collaborazione con Albergo Diffuso La Marmote di Paluzza
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Per prenotare puoi scrivere direttamente a: info@albergodiffusopaluzza.it