Siamo in Veneto, in provincia di Belluno, in uno dei luoghi più suggestivi e (ancora!) poco conosciuti della regione: il Lago di Corlo, ad Arsiè nelle prealpi Bellunesi.
Un angolo selvaggio e silenzioso, spesso chiamato “il piccolo fiordo veneto”, perfetto per chi ama la natura autentica, i paesaggi montani e le escursioni panoramiche.
Oggi ti portiamo con noi in un trekking ad anello impegnativo ma gratificante, tra sentieri nel bosco, villaggi abbandonati e ponti sospesi.
Info pratiche per il trekking ad anello al lago di Corlo
- Partenza/Arrivo: Parcheggio gratuito di via Liberazione, 58, 32030 Arsiè BL vicino al bar/ristorante Il mondo di Fortunato
- Lunghezza: 15 km
- Dislivello: 750 m
- Durata: circa 4h 30 (senza lunghe soste)
- Difficoltà: medio-impegnativo
- Segnaletica: CAI 807 e indicazioni locali

Inizio del trekking ad anello
Dopo aver parcheggiato l’auto in Via Liberazione 58 (arriva presto cosi da assicurarti di trovare posto soprattutto nei mesi estivi), nei pressi del bar/ristorante e del lungolago. Da qui inizia il trekking in senso antiorario, costeggiando la riva del Lago di Corlo lungo un tratto pianeggiante e tranquillo.

Attraversa il borgo di Rocca
Il sentiero ti conduce al piccolo borgo di Rocca, oggi in gran parte disabitato. Un tempo vivevano qui decine di famiglie, prima che la costruzione della diga cambiasse per sempre la geografia e la storia del luogo.
Dal sentiero si scorge anche il celebre campanile isolato, unico superstite dell’antica chiesa, oggi parzialmente sommersa.
Ponte tibetano – Ponte della Vittoria lungo il trekking del Lago di Corlo
Poco dopo Rocca, ti troverai davanti a uno dei momenti clou del percorso: il ponte sospeso della Vittoria. Un piccolo ponte tibetano stabile ma emozionante, da attraversare con attenzione… e con la fotocamera pronta!
Salita verso il borgo fantasma di Fumegai
Appena superato il ponte, segui le indicazioni per il borgo fantasma di Fumegai. Inizia qui una salita costante nel bosco (circa 40 minuti) che ti porta in un mondo fuori dal tempo: ruderi in pietra, vecchie case invase dalla vegetazione, oggetti dimenticati… Fumegai è un luogo sospeso, malinconico e affascinante.
Il nome “Fumegai” deriva dal termine veneto “infumegà”, cioè “coperto di fuliggine”, in riferimento agli antichi abitanti che lavoravano con il legname e vivevano tra fumi e stufe sempre accese.
Le fasi dell’abbandono:
- 1873: nasce il borgo, abitato da famiglie di pastori e contadini.
- Anni ’20-’30: inizia il primo abbandono, a causa della vita dura, dell’isolamento e dell’assenza di prospettive.
- Anni ’50: la costruzione della diga segna la fine definitiva del villaggio, che rimane completamente isolato.
Ma non è tutto finito lì…
Negli anni ’60 e ’70, una piccola comunità di hippy decise di stabilirsi temporaneamente tra quelle rovine, lasciando tracce ancora oggi visibili: murales, oggetti vintage, riviste, perfino un frigorifero.
Nel 2019, un ragazzo con il suo cane decise di trasferirsi a Fumegai: rimise in sesto una delle case e visse lì, in totale isolamento, per circa 18 mesi.

Panorama da Forcelletta
Lasciato Fumegai, prosegui sul sentiero 807 fino a raggiungere la panoramica località Forcelletta. Da qui, lo sguardo si apre su un tratto più alto del lago e sulla vallata: è uno dei punti più spettacolari del giro.
Discesa e ritorno via Ponte di Polo
Dopo la sosta panoramica, il sentiero scende verso la zona sud del lago. Passerai per Ponte di Polo e infine rientrerai lungo la riva occidentale del lago, tornando dolcemente verso il parcheggio.
Consigli utili
- Nessun punto di ristoro lungo il percorso (solo alla partenza e all’arrivo). Porta acqua abbondante, snack e magari un pranzo al sacco.
- Il sentiero è quasi interamente tra i boschi, quindi ombreggiato e fresco anche nelle giornate calde.
- Equipaggiamento consigliato: scarponcini da trekking, bastoncini, repellente per insetti, crema solare.
- Adatto anche a cani abituati al trekking, ma fai attenzione ai tratti esposti.
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